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Regime semplificato: i requisiti per imprese, società e professionisti

Il regime semplificato ha la funzione esclusiva di monitorare l’andamento economico, ovvero i costi e i ricavi che sono di competenza di ogni esercizio.

Dopo il forfettario, questo è il regime meno dispendioso, soprattutto in termini di adempimenti burocratici. Vi possono rientrare tutte le imprese individuali e le società di persone se i loro ricavi nell'arco di un anno solare non superano i seguenti limiti:

400.000 € per le prestazioni di servizi;
700.000 € per tutte le altre attività.
Le nuove imprese che aprono la Partita IVA nel 2022 entrano nel regime contabile semplificato se, al momento dell'istanza per l'attribuzione del numero di partita IVA, viene indicato un volume d’affari presunto che non superi le soglie di ricavi sopra indicate. Se l’impresa svolge più di un’attività, si prenderà in considerazione l’attività prevalente, ovvero quella che produce il maggior ricavo.

I professionisti, invece, non hanno invece alcun limite di ricavi da rispettare per accedere a questo regime.

Gli obblighi dei contribuenti riguardano:

Registri IVA: obbligo di registrazione di tutte le fatture di acquisto e cessioni, oneri deducibili ai fini di imposta sui redditi e fuori campo IVA;
Registro incassi/pagamenti entro 60 giorni dall'incasso realizzato e dei pagamenti effettuati;
Registro dei beni ammortizzabili: non è obbligatorio solo se l’imprenditore è in grado di fornire all’Agenzia delle Entrate gli stessi dati che risulterebbero dalla tenuta del registro stesso;
Libro Unico del Lavoro: in caso di dipendenti.

“Portatemi via la mia gente e lasciatemi le aziende vuote e presto l'erba crescerà sul pavimento dei reparti. Portatemi via le aziende e lasciatemi le persone con cui lavoro e presto avrò aziende migliori di prima.”

ANDREW CARNEGIE

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